Disturbi sessuali

nel DSM 5 (Manuale statistico diagnostico dei disturbi mentali) sono state apportate alcune modifiche rispetto al precedente Dsm IV-Tr per cui i disturbi sessuali non sono più conglobati in unaunica categoria ma vi sono tre distinte categorie:

Disfunzioni sessuali

La sessualità può essere considerata il “luogo” di maggior contatto relazionale tra due individui e per questo motivo sono rinchiusi in essa tutte le caratteristiche principali della specifica modalità di “stare” con l’altro. Il rapporto con se stessi e con l’altro in questa sfera danno una grande sfoggio di sé. Un incredibile numero di informazioni possono essere tratte dal modo in cui ci si rapporta alla sessualità. Come per quanto concerne la sfera psicosomatica, anche
questa è una sfera tanto più compromessa quanto è maggiore la difficoltàad esprimere le parti di Sè in modalità più dirette, esplicite, con modalità anche cognitive più evolute. Questo evidenzia il non accesso consapevole ad alcune parti che necessitano quindi di un campo di battaglia ove esprimersi..

Le disfunzioni sessuali di natura psicologica sono
quindi caratterizzate da meccanismi interni, dinamiche e vissuti che
interferiscono significativamente su una gratificante sessualità per uno
o entrambi i partner. Sensi di colpa, sentimenti di controllo che
impediscono un lasciarsi andare, ansia nei confronti della
“performance”, poca autostima, schemi fissi e falsi miti, impossibilità
al contatto intimo con l’altro, rivalità e\o malumori nella relazione
con sfiducia, paura, rabbia sono spesso presenti, vissuti angosciosi
rivolti alla sessualità per esperienze traumatiche o per storie
familiari, sensi del dovere e rigidità di pensiero, morali costrittive
possono stare alla base della comparsa e del mantenimento di tali
difficoltà.

I disturbi possono esser molteplici, ne farò un
arbitraria distinzione in disturbi maschili e femminili solo per una più
veloce individuazione.

Per le donne sono:

1) disturbo dell’interesse e dell’eccitazione (che comprende i precedenti disturbi del desiderio e i disturbi dell’eccitazione),

2) disturbo da dolore/penetrazione genitopelvico (che comprende i precedenti dispareunia e vaginismo)

3) disturbo dell’orgasmo femminile.

Per gli uomini sono:

1) disturbo da desiderio sessuale ipoattivo,

2) disturbo da eiaculazione ritardata (ex disturbo dell’orgasmo maschile),

3) disturbo erettile

4) disturbo dell’eiaculazione precoce.

Parafilie

Le parafilie (dal greco para παρά = “presso”,
“accanto”, “oltre” e filia φιλία = “amore”, “affinità”) sono pulsioni
erotiche connotate da fantasie o impulsi intensi e ricorrenti, che
implicano attività o situazioni specifiche che riguardino oggetti, che
comportino sofferenza e/o umiliazione, o che siano rivolte verso minori
e/o persone non consenzienti.

Ad oggi viene indicata una differenza netta tra parafilia e disturbo parafilico

Si può effettuare la diagnosi di disturbo parafilico se presenti i seguenti criteri:

-sentimento di disagio per le pratiche sessuali svolte, disagio non derivante solo dalla disapprovazione sociale.

-desideri o comportamenti sessuali che portino
sofferenza psicologica , lesioni fisiche o morte di un’altra persona o
desiderio sessuale verso individui non consenzienti.

Negli altri casi, ovvero quando non vi sia un
sentimento di disagio verso le pratiche sessuali svolte e vi sia il
consenso del partner, si parla di parafilia.

le condizioni comprese nel DSM 5 sono le seguenti:

disturbo esibizionistico,

disturbo feticistico,

disturbo frotteuristico,

disturbo pedofilico,

disturbo da masochismo sessuale,

disturbo da sadismo sessuale,

disturbo da travestitismo,

disturbo voyeuristico.

Non vengono menzionate altre condizioni meno frequenti
seppur note di cui cito solo a titolo esemplificativo la coprofilia, la
gerentofilia, l’olfactofilia

 

Disforie di genere

prima di parlare di disforie di genere credo sia obbligatorio accennare al concetto di identità sessuale.

Essa è costituita dalla complessa relazione tra il sesso biologico, l’identità e il ruolo di genere e l’orientamento sessuale.

Per sesso biologico si intende ciò che determina
l’appartenenza al cosiddetto maschile o al femminile. Sono due le
componenti: il sesso cromosomico e il sesso genitale. Il sesso
cromosomico è quello determinato dal DNA ; Il sesso genitale fa invece
riferimento alla presenza di caratteri sessuali primari e secondari
identificati come maschili o femminili.

Per “identità di genere” si intende la percezione
unitaria di se stessi come appartenenti al genere maschile o femminile o
ad entrambe.

A questo proposito, purtroppo si confonde identità di genere con identità sessuale sovrapponendo i due termini, anche a causa del fatto che la nostra cultura ha previsto sempre la definizione di
solo due generi, corrispondenti ai due sessi biologici.

Per ruolo di genere si intende il modo in cui
l’individuo interpreta il proprio essere uomo, donna o persona
transgender. All’interno del ruolo di genere inseriamo le modalità di
rapportarsi e di parlare, il modo di vestirsi ed altro che può essere
influenzato dalle aspettative sociali.

Per orientamento sessuale si intende un’attrazione
sentimentale – sessuale verso una persona dello stesso sesso o del sesso
opposto.

La persona con disforia di genere vive una completa
disarmonia tra gli aspetti biologici e l’identità di genere, con la
costante consapevolezza di appartenere al genere opposto e di essere
imprigionato in un corpo che non lo rappresenta. La disforia di genere
porta di solito ad intensi e prolungati stati di dolore e prostrazione
dovuti anche moltissimo da un contesto sociale e culturale che non
sempre è in grado di comprendere ed accogliere ma più frequentemente è
dedito a colpevolizzare e giudicare..

Psicologo e Psicoterapeuta a Roma Eur

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