L’adolescenza è un momento evolutivo particolare e
rischioso, in cui i dubbi su se stessi e su tutto ciò che circonda,
l’insoddisfazione verso il proprio corpo, verso i propri genitori e\o
verso l’intera direzione che sembra assumere la propria vita spesso
pesano fortemente sulla capacità di trovare un proprio equilibrio. In
questa fase spesso i ragazzi sono indicati essere come “ne carne ne
pesce” e questo potrebbe essere anche vero, ma un facile errore in cui
si incorre spesso è considerare questa condizione come un punto di
arrivo piuttosto che un punto di partenza. l’adolescenza di per se non è
una malattia, non è un luogo del tempo dove i ragazzi e le ragazze
hanno bisogno di un sostegno perchè sono troppo grandi per certe cose e
troppo piccoli per altre. ciò non toglie che sia un momento
particolarmente critico in cui il confronto con uno spietato mondo dei
“grandi” e con uno spietato mondo interno può creare non pochi problemi.

Questo momento critico di costruzione della
personalità può indirizzare la persona allo sviluppo di una struttura
solida oppure può metterla a rischio di “cronicizzarla” nella fragilità.

Richiedere un sostegno psicologico da parte di
un ragazzo\a è spesso difficile quanto confrontarsi con un qualunque
altro “adulto” che “non può capire” la propria condizione!!!!

ciò nonostante il sostegno può essere
richiesto direttamente dall’interessato\a o dai suoi genitori sapendo
che il professionista anche se non potrà capire, potrà quanto meno
ascoltare e senza ombra di dubbio ne avrà già sentite parecchie, non
giudicherà, non darà una “pillola magica”, non vorrà avere
presuntuosamente ragione, ma semplicemente ci sarà! sarà li, per cercare
assieme l’attrezzo più idoneo per sbrogliare la matassa!

quali che siano le motivazioni che portano allo “stallo”: problemi
scolastici, familiari, sentimentali, relazionali, di bullismo, di
rapporto con il proprio corpo o con l’alimentazione o con la propria
identità sessuale o con un senso di vuoto e di inutilità che pervade
ogni cosa…qualunque sia la motivazione che porta allo “stallo” questo
potrà divenire solo un momento, una fase, una orribile bolla che può
essere fatta scoppiare e che può poi mostrare in tutto il suo splendore
le mille possibilità, i mille colori, le mille strade.

c’è chi afferma che perde solo chi non combatte, io però sò che per
combattere ci vuole una motivazione e se questa non c’è, essere
ammaliati dal lasciarsi andare è un pericolo molto presente e forte! …..
ma la matassa si può sbrogliare……

Quando sono i genitori che chiedono aiuto ad uno psicologo per il
figlio ci si trova più frequentemente di fronte alle seguenti
possibilità: