La Psicosomatica è la disciplina che studia i legami tra i fattori psicologici (Psiche) e quelli fisiologici (Soma):

Esistono molti modelli interpretativi che cercano di spiegare
l’insorgenza del sintomo ma indipendentemente dai vari modelli, quando
un individuo si trova ad affrontare un sintomo psicosomatico è preda di
un vissuto senza nome, che genera enorme sofferenza.

In pratica per qualche motivo è stata preclusa la strada della
consapevolezza ed esternazione di un qualche vissuto disturbante a
favore di una strada, quella fisica, che permette la “evacuazione” ma
senza costringere al contatto chiaro, diretto con gli elementi dolorosi.

Le emozioni influenzano le funzionalità degli organi attraverso tre sistemi mediatori:

neurovegetativo, endocrino, immunitario

L’anima respira attraverso il corpo, e la sofferenza, che muova dalla
pelle o da un’immagine mentale, avviene nella carne.” A.R.Damasio,
“L’errore di Cartesio”

Questo, mette in evidenza la centralità del corpo, in quanto sede di
emozioni e tramite di connessioni con l’ambiente, nel costituire
l’indispensabile cornice di riferimento per i processi neurali che noi
avvertiamo come mente.

Inoltre come Bateson sottolineava nel suo libro “verso un ecologia
della mente”, soma, psiche, ambiente sono parti imprescindibili da
considerare per comprendere l’individuo.

Come funzionano e da dove originano i disturbi psicosomatici?

Innanzi tutto dovremmo sapere che non abbiamo una
singola struttura chiamata cervello come abbiamo sempre pensato: vi sono
tre strutture cerebrali che sono importanti per provare a capire cosa
succede nell’insorgenza di un disturbo psicosomatico.

I tre cervelli, secondo MacLean, sono: cervello
rettiliano, cervello limbico e cervello neocorticale. Ognuno di essi
svolge una funzione. Il cervello rettiliano è la parte del cervello più
antica ed è definito rettiliano perché già presente nei precursori dei
mammiferi; esso regola i comportamenti più istintivi e le reazioni del
corpo. Il cervello limbico è il regno delle emozioni, è anche detto il
cervello mammifero in quanto primi a dover fare i conti con quelle che
chiamiamo emozioni.

Infine la neocorteccia, che svolge i processi mentali superiori, come la logica e la ricerca di significato.

Ma cosa succede se la comunicazione tra queste tre strutture non avviene in modo adattivo?

Ogni evento genera in noi prima una risposta emotiva e dopo un pensiero.

Quando succede qualcosa noi proviamo un’emozione; essa confluisce nel
sistema limbico, deputato alla regolazione delle emozioni e a questo
punto l’emozione può essere riconosciuta e successivamente mentalizzata
ed elaborata integrandosi con il pensiero, oppure può seguire la strada
del cervello rettiliano confluendo nel corpo, senza essere prima
elaborata.

Quindi si desume facilmente che il malessere si può spostare nel
corpo quando si viene a creare un ingorgo emotivo: cioè le emozioni sono
troppo intense e non si riesce ad elaborarle, o ci sono troppi stimoli
emotivi che richiedono uno sforzo troppo grande in troppo poco tempo.

Cosa fare?

Laddove si sperimentasse un disturbo psicosomatico si possono effettuare i seguenti passi:

● se si ritiene di essere afflitti da un disturbo psicosomatico per
prima cosa è necessario effettuare i controlli medici che possano
escludere patologie organiche.

● se gli esiti medici sono negativi, ci si può iniziare a chiedere
quale era la situazione vissuta quando il sintomo fisico ha fatto la sua
apparizione

● si può cominciare a riflettere sulle modalità abituali con cui si fa fronte agli eventi stressanti o dolorosi.

● si può cercare di essere meno intransigenti con se stessi
relativamente alle possibili rigidità che contribuiscono a rendere la
propria vita spigolosa

● rivolgersi ad un professionista che possa collaborare nel
comprendere origini e funzioni dello specifico disturbo psicosomatico e
in seguito lavorare sui meccanismi di funzionamento che hanno portato il
malessere psicologico a riversarsi sul corpo.

 

La malattia Psicosomatica … ascolta il tuo corpo

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